L'anemia sideropenica. Sintomi, cause e come curarla

L'anemia da mancanza di ferro – detta anche anemia sideropenica (dal latino sìderos, “ferro” e penìa, “mancanza”), da carenza marziale o sideropriva – è la forma più comune di anemia. È causata da un deficit di ferro. Si tratta di una condizione che col tempo può diventare piuttosto grave poiché il ferro è un elemento indispensabile per l'organismo. Esso è infatti un costituente essenziale di molecole quali l'emoglobina (che va a formare i globuli rossi), la mioglobina (contenuta nel muscolo striato) e i citocromi (contenuti nelle cellule epatiche).



Quali sono i sintomi dell'anemia?



Essendo il ferro un elemento fondamentale per il nostro organismo, la sua mancanza potrebbe produrre sintomi anche molto gravi. Chiaramente, la gravità dei sintomi dipende dalla serietà del deficit e dalla sua durata. I sintomi possono quindi essere molto lievi all'inizio per sfociare successivamente in vere e proprie patologie. Ecco i principali:

  • Affaticamento e debolezza (astenia)

  • Pallore

  • Irritabilità

  • Insonnia

  • Mal di testa

  • Difficoltà a respirare e fiato corto

  • Capogiri e vertigini

  • Dolori intercostali frequenti

  • Fragilità delle unghie

  • Perdita di capelli

  • Mani e piedi freddi

  • Tachicardia

  • Scarso appetito

  • Bruciore alla gola

  • Formicolio alle gambe

La maggior parte di questi sintomi è dovuto alla scarsa produzione di emoglobina. Se, infatti, il sangue non circola in abbondanza nel nostro organismo, l'apporto di ossigeno risulta più modesto del normale. A ciò si aggiunga il fatto che il ferro costituisce un elemento fondamentale per i muscoli e il fegato.



Quali sono le cause dell'anemia?



Le cause dell'anemia da mancanza di ferro sono molteplici. Alcune sono fisiologiche oppure hanno a che fare semplicemente con le abitudini alimentari; e in questi casi sarebbero facilmente risolvibili. Talvolta, tuttavia, le cause potrebbero essere più importanti. Ecco le principali:

  • Alimentazione: l'anemia potrebbe essere dovuta ad un'alimentazione in cui l'apporto di ferro sia molto scarso. Si tratta di una condizione piuttosto rara poiché sono molti gli alimenti ricchi di ferro.

  • Emorragie e sanguinamenti: la perdita di sangue, sia esterna che interna, potrebbe comportare una riduzione dei livelli di ferro. Questa condizione si verifica fisiologicamente nelle donne in età fertile durante le mestruazioni. La carenza di ferro potrebbe presentarsi anche a causa di un'emorragia interna dovuta ad un'ernia iatale, un polipo del colon-retto, un'ulcera peptica oppure un tumore.

  • Gravidanza e allattamento: durante la gestazione o l'allattamento la richiesta di ferro è maggiore e questo potrebbe facilmente sfociare in un'anemia sideropenica.

  • Scarso assorbimento: alcune patologie come la colite ulcerosa, il morbo di Crohn o la celiachia potrebbero comportare un difetto del metabolismo che non consenta di assorbire una quantità sufficiente di ferro.

  • Intervento chirurgico: il malassorbimento potrebbe essere prodotto anche da bypass gastrici e interventi di chirurgia bariatrica.



Come prevenire e curare l'anemia?



La migliore prevenzione contro l'anemia consiste in una corretta alimentazione: carne rossa e bianca, verdure a foglia verde, frutta secca, frutti di mare, fagioli sono alimenti ricchi di ferro. A questi andrebbero aggiunti tutti i cibi ricchi di vitamina C. L'acido ascorbico migliora, infatti, l'assorbimento del ferro.

La terapia più utilizzata è, invece, quella con sali di ferro (solfato ferroso, gluconato di ferro polistirensolfonato ferroso) che riportano i livelli di ferro ai valori ottimali.

Ad ogni modo, è sempre meglio parlarne con il farmacista e con il medico.