L'acetone, cos'è, perché compare e come rimediare
L'acetonemia – conosciuta anche con il nome di chetonemia o, più comunemente, come acetone – è un disturbo metabolico passeggero. Non si tratta di una patologia, ma di una sintomatologia che accompagna alcune malattie e si verifica quando, in determinate condizioni, nell'organismo vengono a mancare gli zuccheri. Siccome gli zuccheri rappresentano la prima fonte di energia dell'organismo, quando questi vengono a mancare il corpo è costretto a bruciare i grassi. Ciò ha come conseguenza la produzione, a livello epatico, dei cosiddetti corpi chetonici:acetone, acido acetoacetico e 3-idrossi-butirrico.
L'acetonemia colpisce prevalentemente durante la prima infanzia: raramente si riscontra dopo gli 8-9 anni d'età.
Sintomi
I corpi chetonici formatisi in seguito all'utilizzo dei grassi come energia, possono raggiungere livelli di tossicità elevati. Per questo il corpo prova ad espellerli nel modo più veloce possibile. I sintomi dell'acetone, perciò, sono espressione dei modi in cui l'organismo cerca di liberarsi dei corpi chetonici:
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Alitosi: l'alito ha un forte odore di frutta marcia
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Minzione frequente
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Conati
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Mal di testa
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Sonnolenza
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Irritabilità
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Pallore
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Inappetenza
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Vomito
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Disidratazione
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Meningismo
Cause
Come spiegato, l'acetone non rappresenta una patologia ma il sintomo di stati alterati dell'organismo. In particolare, il corpo potrebbe entrare in chetosi qualora si presentasse:
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Grande sforzo fisico prolungato: con conseguente consumo di zuccheri
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Forte destabilizzazione emotiva: stress, ansia, paura intensa
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Digiuno prolungato
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Febbre alta
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Disturbi intestinali
L'acetone potrebbe anche essere indotto da errate abitudini alimentari: diete ricche di grassi ma povere di zuccheri possono rappresentare la via diretta verso l'acetonemia.
Infine, rappresentando un disturbo riguardante l'apporto di zuccheri, l'acetonemia può svilupparsi anche in presenza di diabete, a causa della carenza di insulina.
Diagnosi e rimedi
Qualora si manifestassero i sintomi appena elencati, la prima cosa da fare è assicurarsi di essere in presenza di acetone. Per farlo, può essere sufficiente rivolgersi al proprio farmacista di fiducia: esistono, infatti, kit appositi che consistono in una striscia reattiva da bagnare con l'urina del bambino; in presenza di acetone, la striscia cambierà subito colore, reagendo ai corpi chetonici.
Accertato che si sia in presenza di acetone, il consiglio da seguire consiste nel limitare il prima possibile l'apporto di alimenti particolarmente grassi come latticini e uova ed intensificare la somministrazione di cibi e bevande ricchi di zuccheri: succhi di frutta, spremute ed acqua zuccherati, cola. Nei bambini di età superiore a un anno sarà possibile somministrare anche del miele. È poi importante che il bambino segua una dieta ipocalorica per tutto il tempo necessario (che varia da bambino a bambino, a seconda della capacità del corpo di riprendersi). Nei casi più gravi potrebbe essere opportuno praticare la feboclisi, somministrando i nutrienti direttamente in vena.
A suggerire la terapia più adatta saranno comunque pediatra e farmacista.