L'asma, cos'è, come diagnosticarlo e come curarlo

Per asma si intende una malattia cronica che colpisce le vie aeree ed è caratterizzata dall'aumento delle resistenze presenti nei bronchi: a seguito dell'infiammazione, i bronchi si contraggono, si riempiono di liquido e di muco, riducendo lo spazio disponibile per il circolo dell'aria nei polmoni.

Si tratta di una malattia piuttosto diffusa: pare che oltre il 5% della popolazione italiana ne sia affetta. A questa porzione di popolazione andrebbe aggiunto un numero cospicuo di individui che sono malati senza saperlo. I sintomi dell'asma, infatti, possono essere facilmente mal interpretati o addirittura del tutto ignorati.



Quali sono i sintomi?



Proprio per la difficoltà di comprendere l'entità della malattia, può essere opportuno elencare i sintomi:

  • Tosse stizzosa che può apparire o accentuarsi durante la notte e che può essere associata talvolta a naso chiuso o a starnuti ricorrenti

  • Respirazione difficoltosa o dispnea

  • Senso di costrizione toracica

  • Episodi di respiro sibilante

Non è detto che i sintomi elencati sopravvengano contemporaneamente, né che si manifestino con la stessa intensità. Questo aspetto dell'asma potrebbe, quindi, rendere difficile una diagnosi.



Quali elementi considerare?



L'autodiagnosi sarebbe sempre da evitare. Esistono, tuttavia, degli elementi che possono aiutare nell'identificazione dell'asma:

  • Frequenti episodi di respiro sibilante

  • Tosse e respiro sibilante indotti da sforzo fisico

  • Tosse notturna

  • Peggioramento dei sintomi in presenza di allergeni: fumo, pelo di animali domestici, polvere, polline

  • Ritorno ad una respirazione normale dopo l'uso dei farmaci antiasmatici

  • Episodi di raffreddore ostico

L'asma potrebbe, inoltre, essere indotto da forti emozioni o presentarsi in concomitanza del reflusso gastroesofageo.



Cause e fattori di rischio



L'asma non ha un'eziologia semplice. È tuttavia possibile individuare alcune cause:

  • Predisposizione genetica: alcuni studi dimostrano che esiste una familiarità dell'asma; il fattore genetico incide approssimativamente per il 30-60% sull'insorgere della malattia

  • Atopia: predisposizione genetica a sviluppare alcune reazioni anafilattiche

  • Allergeni: venire spesso in contatto con fumo, polvere, muffa, inquinanti chimici e peli di animali potrebbe aumentare il rischio di sviluppare la malattia

  • Infezione delle vie respiratorie

Alle cause vere e proprie è poi possibile aggiungere alcuni fattori di rischio:

  • Iperreattività delle vie respiratorie

  • Genere: le donne soffrono più degli uomini

  • Obesità

  • Inquinamento atmosferico

  • Abitudini alimentari: dieta povera di antiossidanti

  • Farmaci: soprattutto antibiotici e antipiretici in età infantile



Diagnosi

Come detto, l'autodiagnosi sarebbe sempre da evitare. Il modo migliore per valutare la presenza dell'asma è l'utilizzo dello spiromentro, uno strumento che misura la capacità di espirazione del paziente e che riesce, perciò, a valutare la gravità della malattia.



Prevenzione e trattamento

Qualora dovesse essergli diagnosticato l'asma, il paziente può adoperare alcuni, semplici, accorgimenti per scongiurare le crisi asmatiche:

  • Eliminare tappeti e tendaggi, per evitare che la polvere si depositi sopra

  • Evitare il contatto con gli allergeni più comuni: fumo, polline, pelo di animali, sostanze con odore pungente

Per quanto concerne i farmaci da poter utilizzare, è bene distinguere tra farmaci di fondo e farmaci di bisogno. I primi servono a tenere la malattia sotto controllo e vanno assunti in modo costante. I secondi (broncodilatatori, corticosteroidi, antinfiammatori non steroidei) vanno utilizzati solo in presenza di una reale necessità.

Il medico e il farmacista di fiducia potranno facilmente offrire informazioni più dettagliate su questi farmaci. È bene, ad ogni modo, ricordare che l'asma non è una malattia da prendere alla leggere e che un'opportuna diagnosi è il primo passo verso una vita migliore.