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La melanina

23/06/2023

La melanina è il principale pigmento della pelle, ovvero una sostanza colorata, sintetizzato in determinate cellule a partire da un aminoacido, la tirosina.

Per la precisione, la produzione di melanina avviene nei melanociti, cellule presenti principalmente nell’apparato tegumentario (che comprende la pelle e gli annessi cutanei) e negli occhi, ma che si trovano anche in altri tessuti del sistema nervoso e dell’orecchio interno.

In particolare, a livello cutaneo, queste cellule si trovano nel cosiddetto strato basale dell’epidermide, appena sopra il derma, e nei follicoli piliferi.

Precisamente, il termine "melanina" indica un gruppo di pigmenti responsabili del colore della pelle.

Un incremento omogeneo del pigmento melanina provoca un progressivo imbrunimento della cute, che si traduce nell’abbronzatura.

La capacità di determinare la colorazione della pelle non rappresenta l’unica funzione associata alla melanina.

Infatti, la melanina è essenziale anche per proteggere la cute dai raggi UV: questo pigmento agisce come un filtro, assorbendo e respingendo parte delle radiazioni UV, e neutralizzando la produzione di radicali liberi.

La melanina esplica la sua funzione fotoprotettiva in risposta all’esposizione ai raggi ultravioletti: In una prima fase, che in genere si verifica in tempi rapidi dall’esposizione ai raggi UV, si ha un aumento della pigmentazione della pelle che non deriva dalla produzione di nuova melanina, ma dall’ossidazione (e dal conseguente scurimento) di quella già presente nell’epidermide e che tende a scomparire al termine dell’esposizione al sole.

Segue poi una pigmentazione ritardata (che si manifesta anche alcuni giorni dopo l’esposizione al sole), ma che dura più a lungo, conseguenza della produzione di nuova melanina indotta dagli ultravioletti. Gradualmente, il pigmento verrà poi degradato ed eliminato con la desquamazione dello strato corneo, facendo così scomparire la “tintarella”.

La risposta della cute ai raggi solari (quindi la capacità o meno di abbronzarsi e le caratteristiche dell’abbronzatura stessa) è in larga parte legata alla pigmentazione costitutiva. Non a caso la maggiore o minore reattività ai raggi solari di un individuo è indicata dal fototipo, classificazione che tiene conto in particolare dei colori costitutivi della pelle, degli occhi e dei capelli: così, per esempio, chi ha un fototipo scuro generalmente si abbronza facilmente e si scotta raramente.

Ad ogni modo, la funzione fotoprotettiva della melanina non è sufficiente da sola per la prevenzione dei rischi cutanei e anche chi ha un’elevata capacità di abbronzarsi e si scotta raramente deve evitare di esporsi al sole in modo incauto, senza un’adeguata protezione solare.

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